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David Thomas – La pazienza dei bufali sotto la pioggia

24 Giu

Immaginate di essere seduti su un mezzo pubblico, non particolarmente affollato ma neanche vuoto. Insomma, riuscite a sedervi senza problemi e cominciate a osservare le persone che avete intorno.

Ecco, quella ragazza seduta davanti a voi, con la frangetta e un sorriso di sfida, è finalmente “Sola”. Quel ragazzo dallo sguardo inquieto sta riflettendo sul discorso che il padre gli ha fatto per i suoi “Diciott’anni”. Quello smilzo e pensieroso che non stacca lo sguardo dal finestrino sta pensando a “Il tipo dei miei sogni”, e quell’altro dall’aria tormentata vorrebbe essere “Lontano”. Quello là in piedi che sposta il peso da una gamba all’altra e si mordicchia le unghie sta rimuginando sul fatto che dovrebbe smettere di “Rimuginare”. Quell’altro nervoso che si guarda attorno e ha un tic all’occhio destro ha “Fatto fuori tutti”. La ragazza col piercing al labbro e lo sguardo da dura sta pensando a tutte le “Parole dolci” che le vengono dette. La coppia seduta un po’ rigida, con lei che parla incessantemente e lui che annuisce quasi senza guardarla, è l’emblema del “Non so perché”. La donna che si tormenta la collanina riflette su una sua “Proiezione”, e il cinquantatreenne elegante che siede compostissimo si sente ormai “Vecchio”. La donna corpulenta e determinata che vi guarda con aria di sfida sta pensando ai “Centocinquanta grammi” di yogurt che ha mangiato a colazione. Quel tipo con le orecchie a sventola e il labbro superiore troppo grosso, le mani sgraziate e la giacca che gli tira sulle maniche, ammettiamolo, è proprio “Buffo”. E la donna in carriera che non si siede per non sgualcire il tailleur si chiama sicuramente “Gaëlle”. Per non parlare di quella giovane lì, bella anche con la fronte corrugata, che ascolta una canzone con gli auricolari e si sente “Bloccata”.

Insomma, se poteste prendere un mezzo pubblico qualsiasi e leggere nella mente di ogni passeggero, ciò che ne verrebbe fuori sarebbe questo libro. Non una raccolta di racconti, ma una galleria di brevissimi ritratti. E con brevissimi intendo che alcuni non superano le dieci righe. Niente trame, solo pensieri rubati, piccole manie, riflessioni più o meno esistenziali, dal modo in cui uno si infila le mutande all’eterno “come sono arrivato a questo punto?”. Mariti traditi, mogli stufe, uomini superbi, donne fiere, persone normali.

Se cercate un’avventura o una storia fuori dell’ordinario per evadere dalla vita quotidiana, questo libro non fa per voi. Se volete guardarvi allo specchio e riconoscere la varietà, la ridicolezza e l’unicità del genere umano, allora sì.

Ultima nota: ho scoperto con piacere che questo libro è stato tradotto dagli allievi della Scuola di specializzazione per traduttori editoriali di Torino lo stesso anno in cui l’ho frequentata io. Solo che io traduco dall’inglese, mentre David Thomas, nonostante il nome possa trarre in inganno, è francese.

David Thomas, La pazienza dei bufali sotto la pioggia
Traduzione a cura degli allievi
della Scuola di specializzazione per traduttori editoriali di Torino
Titolo originale: La Patience des buffles sous la pluie
marcos y marcos 2013
169 pagine, 13€
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