Ecco un romanzo che non avrei dovuto portare in un’impegnativa vacanza di due settimane in Scozia. Perché di tempo per leggere ne ho avuto davvero troppo poco, rispetto a quanto questo libro mi ha coinvolta e attratta fin dalle prime pagine.
Volfango dipinto di blu inizia con la scomparsa di un diciottenne, Volfango appunto, e con il ritrovamento di un corpo con la sua felpa e il suo tatuaggio sul polso. Inizia con un gruppo di compagni di classe che decidono di costruire un pupazzo a sua immagine e somiglianza e di portarlo con loro in aula. Ma inizia anche con Antonio, in fuga da un matrimonio fallito, e con Piergiorgio, in cerca di una nuova vita. Antonio è di Bologna, dove viveva anche Volfango, Piergiorgio invece viene da Cagliari. I due lavorano per la stessa banca e si scambiano i posti, e da un certo punto in poi, inesorabilmente, anche le vite.
Non è un caso se il libro che a un certo punto passa di mano in mano è L’uomo duplicato di Saramago. Perché i protagonisti di questo romanzo si ritrovano a condividere molto più delle città che imparano ad amare. Tra Bologna e Cagliari si tende un filo che va ad intrecciarsi sempre più, in un gioco di rimandi e coincidenze che fa girare la testa. Certo, si richiede al lettore una buona dose di sospensione dell’incredulità. Ma i protagonisti stessi sono i primi a stupirsi di tutte queste casualità impossibili, rendendole più digeribili e credibili anche al lettore.
Le vite di Piergiorgio e Antonio si scontrano con quelle di Giovanna, sorella di Volfango disperata e incredula, Hanna, la sua ex professoressa di tedesco completamente folle, e Corrado, il migliore amico di Piergiorgio, forse il mio personaggio preferito. Poi ci sono i professori e i compagni di classe di Volfango, soprattutto Piero, che non si arrende alla scomparsa del suo migliore amico. Una galleria di personaggi davvero emozionanti e veri, che lasciano il segno.
Forse alcuni piccoli nei si possono trovare: una certa artificiosità nei dialoghi, la difficoltà di credere che di un corpo carbonizzato si salvino solo la felpa e un arto, che per me sono le prime cose che dovrebbero bruciare. Comunque, si tratta sicuramente di bel libro, molto ben costruito, dal quale traspare un evidente amore per la letteratura e per la scrittura. Non conoscevo Calderoni, ma cercherò sicuramente di leggere qualcos’altro di suo perché questo libro mi ha stregata, catturata, affascinata.
È un giallo atipico, che parla d’amore e di amicizia, di follia e di dolore, del senso di perdita che si prova quando una persona cara non c’è più e della sorpresa di ritrovare qualcuno a cui valga la pena affidarsi. Forse l’unico personaggio che ho trovato antipatico è stato proprio Volfango, ma del resto compare così poco che è facile lasciarsi trascinare da tutti gli altri, dalle loro vite sempre più intrecciate e in evoluzione, dalle loro emozioni travolgenti. Leggetelo.
Elvio Calderoni, Volfango dipinto di blu
miraggi edizioni, 2012
220 pagine, 13,90€
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